Squillo di trombe e rullo di tamburi: “Venghino signori, venghino, la Disfida di San Fortunato può ufficialmente cominciare!”.
Forse non tutti sanno che Todi è conosciuta anche come la città degli arcieri, erede di tradizioni medievali e custode di storie e leggende. Qui, in autunno, si riscoprono gli antichi costumi con una festa tipica che unisce grandi e piccini. Siete dunque pronti a fare un tuffo nel passato insieme a noi?
Per cercare le origini di questa ricorrenza – tra gli appuntamenti più attesi e amati da cittadini e turisti - dovete spostarvi indietro di qualche secolo quando, in onore del vescovo Fortunato, uomo illustre e acclamato da tutti come defensor civitatis, venivano organizzate giostre e disfide.
Il Medioevo, in particolare il XIII secolo, rappresenta per Todi l’età dell’oro e del suo splendore, uno dei momenti di massima espansione e prestigio. È in questi anni che per le strade dell’allora borgo arroccato avreste potuto imbattervi nel poeta Jacopone, o, qualche decennio dopo, chiedere consigli “magici” ed elisir prodigiosi alla strega Matteuccia, tra i protagonisti più eccentrici e ribelli della storia tuderte.
Con un esercizio di immaginazione, dovete pensare a Todi come a una città in continuo sviluppo. Un crocevia importante per mercanti e cavalieri di passaggio per via della sua posizione centrale, spesso causa di aspre rivalità tra famiglie di guelfi e ghibellini.
Tra il 1200 e metà del 1400, il Centro cittadino cominciò a estendersi allargandosi sulle pendici del colle oltre il secondo cerchio di mura romane, dividendosi in quattro diversi rioni protetti da una nuova cinta di mura nella quale si inserivano le porte principali di accesso alla città – Porta Perugina, Porta Romana, Porta Fratta, Porta Orvietana. Venne anche costruita Piazza del Popolo e pian piano sorsero tutti i palazzi nobiliari e storici che la circondano.
Oggi, a distanza di secoli, come ogni anno, in occasione della festa del Patrono, la città torna a vestire i panni di antico centro medievale con i cortei storici animati da figuranti, messeri e dame, artisti di strada, menestrelli e falconieri.
Durante i giorni della Disfida di San Fortunato, i sei rioni si sfidano tra loro con arco e frecce in un torneo sulle scale del Duomo che decreta il vincitore del Palio dell’Aquila. Diversa invece la sfida per il titolo di “cavaliere di San Fortunato” che vede gareggiare circa 180 arcieri provenienti da tutta Italia in un percorso su 10 piazzole lungo tutto il centro storico.
Per immergervi a tutti gli effetti nell’atmosfera non perdete l’occasione di gustare una cena particolare con il Banchetto Medievale, o di curiosare tra le bancarelle degli artigiani del Mercato “Tipico Todi” e ascoltare il Concerto di musica classica per San Fortunato che si svolge nella splendida cornice della Sala delle Pietre.
Novità di quest’anno, la rappresentazione teatrale “Fortunato, è degno, è degno!”, a cura dell’Associazione ARTò, per il progetto Kamalentis.
Insomma, a Todi in questi giorni si respira aria di festa. Non potete mancare!
Photo credits - La Disfida di San Fortunato