Dalla terra di mezzo al continente dei Sette Regni, da Hogwarts a Todi: i draghi hanno sempre fatto parte dell’immaginario comune, dall'antichità sino ad oggi.
Pensiamo per esempio alla serie televisiva di successo “Game of Thrones”. Chi non vorrebbe essere Daenerys Targaryen, Madre dei Draghi, capace di cavalcare e domare tre feroci, ma splendide creature alate?
Tranquilli, non bisogna andare nel lontano continente dei Sette Regni per sentir raccontare storie sui draghi, poiché numerose sono le leggende e le testimonianze di Draghi e Regoli nella valle del Tevere, dove sorge Todi.
Nel 2010 infatti ha avuto luogo una mostra dedicata interamente ai Draghi della valle, in cui si evidenziava la presenza del drago e del regolo nella iconografia medievale e nelle sculture di San Fortunato e del Duomo di Todi .
Gli speleologi raccontano l’esplorazione del Forello e delle sue cavità che hanno, nella memoria collettiva, un rapporto diretto con tali presenze mitologiche.
Tanti racconti e storie che ruotano intorno al demonio trasformatosi in Drago.
Prima fra tutte la Grotta di S. Romana da cui il demoniaco drago faceva stragi di persone, per poi parlare delle storie sullo Scoglio del Serpente e sul fantastico Infernaccio.
La costola del drago
Come da leggenda è conservata nel Tempio di S. Maria della Consolazione.
Risale agli anni 1457-1458 e ha “longhezza di palmi sette et once sette”: è il gigantesco osso di animale preistorico portato in voto dai fedeli a Santa Maria della Consolazione, alla quale i tuderti si erano raccomandati per uccidere un mostro alato uscito dalle Gole del Forello .
Questo resto è stato definito una costola di drago, conservato da sempre nella chiesa come ringraziamento dei soldati di Todi alla Vergine per aver sconfitto il tremendo rettile proveniente dalle gole del Forello. Il mostro alato altro non era che il simbolo figurato della lotta continua tra bene e male.
Il drago di San Silvestro
Scendendo lungo il corso si arriva al Trivio di Santa Maria caratterizzato dalla presenza della Chiesa di San Silvestro. La Chiesa di San Silvestro è una delle più antiche di Todi, costruita prima dell’XI secolo.
Al suo interno contiene innumerevoli affreschi di cui uno in particolare rappresenta Papa Silvestro che sottomette il Drago. La leggenda, infatti, vuole che il Pontefice avesse sconfitto e ucciso un drago, simbolo del male, dipinto accovacciato ai piedi del santo, tenuto legato con una catenella in atto di totale sottomissione.
Il Regolo
Il regolo o piccolo re dei serpenti è il più piccolo ma sicuramente il più temuto.
Si tratta di un rettile squamoso con le sembianze di un gallo con coda di serpente o di un serpente alato. Nasce da un uovo di gallo, covato su un mucchio di letame da un rospo o da una rana. Uccide con lo sguardo, con l’alito letale o consumando i malcapitati con il solo contatto.
La leggenda narra che vivesse lungo il Tevere nello Scoglio del serpente impaurendo le genti di Todi. Si dice che fu San Giorgio ad ucciderlo, fuori dalla grotta.
La Costola del Drago a Pieve di S. Crescenziano
Un’altra testimonianza di Draghi in Umbria.
Si dice che il valoroso soldato Crescenziano uccise questo serpente mostruoso che sopprimeva la popolazione con il suo alito pestilenziale. Oggi resta la fonte con odori sulfurei dalla quale usciva il drago. A Pieve de Saddi si trova il collare di ferro che legava S. Crescenziano e una gigantesca costola spezzata di circa 2 metri del drago da lui sconfitto.