Per anni le più grandi storie romantiche sono state segnate da altrettante grandi tragedie, e Todi non fa eccezione. La tradizione popolare umbra conserva tre racconti straordinari dove l’amore ha un potere che resiste nel tempo e nello spazio. Ecco 3 leggende umbre perfette per San Valentino.

La Cascata delle Marmore, maestosa e imponente, custodisce tra le sue acque un dolce segreto che ancora oggi fa battere il cuore ai turisti che si ritrovano nel suggestivo Balcone degli innamorati.
La leggenda vuole che la ninfa Nera, figlia del Dio Appennino, un giorno si innamorò del giovane pastore Velino attirando le ire della dea Giunone che spedì la ninfa in cima al Monte Vettore. Struggendosi d’amore, la ninfa fu trasformata nel fiume Nera e cominciò a scorrere fino alla rupe dove aveva incontrato Velino la prima volta. Il ragazzo, dopo aver saputo le tristi sorti della sua amata, si gettò dalla rupe di Marmore nel tentativo di salvarla e fu salvato da Giove che lo trasformò in acqua facendolo ricongiungere a Nera per l’eternità. La Cascata rimane oggi simbolo del loro eterno amore.


Anche il Lago Trasimeno, non molto distante da Todi, conserva una leggenda rimasta nella storia popolare. Al centro del lago abitava la ninfa Agilla che sedusse con il suo canto melodioso il principe Trasimeno, figlio del Dio etrusco Tirreno che, dopo essersi finto un pescatore, chiese alla ninfa di sposarlo. I due vissero per un breve periodo da amanti, poi Trasimeno decise di fare un bagno e la ninfa rimase a guardarlo da lontano fino a che l’acqua non si fece più alta e lui non tornò in superficie. Lei, devastata dal dolore, ispezionò il lago in ogni centimetro fino a quando, stremata e sconfitta dalla tristezza, si lasciò morire in una barca. Si dice che ancora oggi, quando soffia il vento e il lago si increspa, si possa sentire il lamento straziante e senza consolazione della Ninfa Agilla che in eterno continua a cercare il suo amore.


È umbro il patrono degli innamorati, San Valentino, vescovo di Terni e persona di grande carità e umiltà. Tra le sue grandi azioni celebrò il matrimonio tra il legionario romano Sabino e la giovane cristiana Serapia come ultima volontà di lei, malata di tisi. La leggenda ha inizio proprio qui. I due infatti erano ostacolati nel loro amore: Sabino era pagano mentre Serapia cristiana. La ragazza lo invitò ad avvicinarsi alla religione per battezzarsi. I due caddero in un sonno profondo rimanendovi finchè non morirono entrambi, in questo modo suggellarono il loro amore per sempre.
Si racconta poi che il vescovo Valentino donasse una Rosa della Riconciliazione alle coppie che stavano litigando pregandoli di riappacificarsi. Valentino continuò a celebrare matrimoni regalando fiori alle coppie fino a quando decise di stabilire una giornata all’anno da dedicare alla celebrazione dell’amore.

Arrivati fino a qui non possiamo che lasciarvi con un invito a scoprire Todi andando alla ricerca di quel pizzico di romanticismo che rende unica la nostra città.